Castello della Regina

Prima di descrivere il percorso per raggiungere questa tappa dell’anello occorre fare un breve  excursus storico sull’origine del nome di questa montagna al fine conoscere un po’ meglio i luoghi che si stanno attraversando. La denominazione deriva da una antica leggenda da collocarsi in epoca longobarda. La storia fa riferimento alla vicenda della regina Teodolinda, che in fuga dal suo re fece erigere un castello sui monti sopra Cavaglia e lì trovò rifugio con alcuni fedeli soldati e servitori. Si narra anche di un ricco tesoro portato con sé fin lassù e contenente, oltre a gioielli, pietre preziose e monete, un vitello d’oro.

La sorte della regina non fu tuttavia delle migliori: per sfuggire ai nemici che avevano attaccato le sue truppe, sentendosi ormai perduta, si fece chiudere in una botte e scivolare lungo i fianchi della montagna fino ad incontrare la morte.  Rimane il dubbio sul suo tesoro che dovrebbe essere stato sepolto da qualche parte nelle viscere della montagna e affidato alla custodia di diavoli e streghe. La leggenda sostiene che ogni qual volta  una persona si metta alla sua ricerca su per la montagna, questi scatenino un temporale con tuoni e fulmini al fine di scoraggiare l’incauto cercatore d’oro. L’unico modo per spezzare l’incantesimo è quello di portare con sé un rosario e di depositarlo nel luogo dove si pensa sia nascosto il vitello d’oro. Se il posto indicato con il rosario è quello giusto, l’incantesimo viene spezzato e il fortunato potrà godere del prezioso tesoro.

Ma il Castello della Regina ha anche un fondamento storico importantissimo, perché numerose testimonianze e documenti parlano di una fortificazione Viscontea edificata a difesa della valle durante le guerre tra Guelfi e Ghibellini nella Brembilla Medioevale.

Infatti furono Barnabò Visconti e i ghibellini brembillesi  nel 1360 a costruire una fortino in Legno su questo monte, chiamandolo “Castello di Cornalba”. Questo avamposto nei successivi cinquant’anni fu presidiato da un Castellano e 8 soldati, fino al 5 settembre 1403, giorno della completa distruzione da parte  di 200 Guelfi, che portarono le porte in segno di festa fino a San Giovanni Bianco. Oggi a memoria di questi eventi rimangono alcuni frammenti di vasellame e frecce, ritrovati negli anni sulla cima del Castello della Regina.

Per quanto riguarda l’escursione, oltrepassate le falesie che stanno ai piedi del Monte Còren, si prosegue lungo il sentiero n° 596. Il cammino si fa più ripido e si sale zigzagando in un canale erboso dove si può trovare sulla destra una prima sorgente d’acqua. Poco oltre si raggiunge un bivio: a sinistra il versante Est della Corna Camoscera che si risale percorrendo un sentiero attrezzato con alcune catene e due scalette di ferro, a destra si prosegue tra arbusti e roccette risalendo il pendio verso il Castello Regina. Poco prima di raggiungerne la vetta si scorge sul lato sinistro del sentiero la sorgente dedicata a San Callisto, in corrispondenza della quale è stata costruita una piccola fontana. Proseguendo a mezza costa per altri 10 minuti si giunge sulla cresta e continuando a sinistra si raggiunge la sommità del Castello Regina (1424 mt).

Il panorama dalla vetta comprende una vista oltre che sui vicini Monte Foldone (1466 mt.) e Sornadello (1580 mt.), guardando verso ovest si scorge il Resegone (1875 mt.)  e più in là la Grignetta (2177 mt.) e il Grignone (2409 mt.). Più a sinistra, ma meno distanti, si vedono lo Zuccone dei Campelli (2159 m) ed il Sodadura (2010 m). Verso nord, a destra del Sornadello si osserva il Fioraro (2485 m) con alle sue spalle il Disgrazia (3678 m), importante montagna valtellinese. Di seguito si notano il Cavallo (2323 m) e la caratteristica cima piramidale del Pegherolo (2369 m). A nord est sono visibili nell’ordine: il Menna (2300 m), l’Arera (2512 m), il Grem ( 2040 m) e l’Alben (2019 m). Completano il panorama il Poieto (1380 m), lo Zucco (1232 m) e, più distante, il Canto Alto (1146 m). Dalla vetta del Castello della Regina si può osservare l’ampio spiazzo utilizzato dagli amanti del volo a vela e dai parapendio.